Il 10 febbraio ricorre la Giornata del Ricordo in memoria delle vittime italiane delle foibe che tra l’ottobre del 1943 e il maggio del 1947 vennero imprigionate, fucilate e gettate nelle cavità carsiche in Istria e in Dalmazia, chiamate appunto foibe, dai partigiani comunisti di Tito. Lo spettacolo mette in scena le peripezie, i drammi e le speranze che hanno avvolto una famiglia originaria di Pola negli ultimi anni di guerra e quelli altrettanto drammatici dell’esodo istriano, che ha visto oltre quattrocentomila persone abbandonare qualsiasi cosa possedessero pur di non perdere la propria identità di italiani. Tenere vivo il ricordo e la memoria degli orrori del Novecento dei quali le foibe sono state una drammatica espressione, purtroppo ancora poco presente sui libri di storia, è un modo per riaffermare i valori di libertà e di democrazia disprezzati dal fanatismo dei regime totalitari che ebbero il sopravvento negli anni bui della II guerra mondiale.