SE QUESTO È UN UOMO

A quasi sessantanove anni dalla prima edizione, “Se questo è un uomo”, la più celebre opera di Primo Levi, tradotta in ventisette paesi, continua ad essere una delle maggiori fonti di ispirazione e di riflessione sul dramma dell’Olocausto. In questo adattamento teatrale, attraverso una rappresentazione cruda e palpabile, dell’universo di Auschwitz, si porta il lager sulla scena, narrando la deportazione, l’isolamento, la confusione linguistica e la cancellazione identitaria dei deportati. Lo scopo è quello di offrire al cuore e al corpo dello spettatore il morso concreto della realtà e dell’abominio perpetrato dalla furia nazista e di fornire una testimonianza eccellente del significato della dignità umana e del ruolo primario della conoscenza contro il riproporsi di barbarie ed errori passati.